L’ampliamento della Casa per anziani Domenico Pergolis era stato concepito come un grande passo avanti nella qualità dell’assistenza ai nostri concittadini della terza età. La Città e la Regione hanno investito insieme 32,3 milioni di kune per migliorare le condizioni e aprire un centro diurno, uno spazio in cui gli anziani potessero trascorrere il tempo, socializzare e partecipare a varie attività. Tuttavia, cinque anni dopo l’espansione, questo centro è ancora inattivo perché manca il personale!
Mancanza di personale qualificato: un problema da risolvere subito!
Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, ho chiesto informazioni sul numero di utenti e sulle modalità di utilizzo dello spazio del centro diurno. La risposta è stata chiara: il centro non funziona perché non ci sono operatori qualificati per offrire i servizi necessari. Questo è un problema serio, noto da anni e già più volte segnalato.
La pandemia da Covid-19 ha certamente rallentato il processo, ma ora che i fondi sono stati stanziati, non ci sono più scuse per lasciare il centro inutilizzato. Il Comune deve affrontare il problema in modo sistematico e trovare soluzioni per attrarre il personale necessario, sia attraverso l’aumento degli stipendi, benefici aggiuntivi o l’offerta di alloggi per le figure professionali carenti.
Serve una strategia urgente per attrarre personale
Questo non è un problema esclusivo di Rovigno. Molte città in Croazia affrontano la carenza di professionisti nel settore dell’assistenza sociale e sanitaria. Tuttavia, mentre città come Umago e Parenzo stanno investendo attivamente per attirare specialisti offrendo incentivi concreti, Rovigno è in ritardo su questo fronte.
È necessario intraprendere azioni concrete: investire direttamente nel personale significa garantire una migliore assistenza agli anziani e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Senza una strategia chiara, l’infrastruttura costruita resterà inutilizzata e i bisogni della popolazione continueranno a essere ignorati.
Porte chiuse, simbolo di opportunità mancate
L’ampliamento della Casa per anziani ha aumentato la capacità a 159 utenti e ha permesso l’apertura di un reparto per persone affette da Alzheimer, rappresentando un passo avanti significativo nell’assistenza agli anziani. Tuttavia, invece di un centro diurno vivace e funzionante, ciò che vediamo sono porte chiuse, allarmi e lucchetti.
Rovigno merita di più. Dobbiamo garantire ai nostri concittadini i servizi che spettano loro di diritto, invece di lasciarli in attesa a causa di una cattiva pianificazione e dell’assenza di soluzioni sistematiche. È tempo di smettere di improvvisare e di adottare misure concrete per garantire la stabilità e lo sviluppo a lungo termine dei servizi sociali nella nostra città.